YeesookyungTranslated Vase_2019 TVCW 3
Nel 2001, Yeesookyung ha visto uno stimato maestro della ceramica coreano distruggere un vaso che riteneva imperfetto. Raccogliendone i cocci, l’artista più giovane ha creato un nuovo vaso, tenuto insieme da saldature in oro. Il “vaso tradotto” che ne è risultato è un pezzo unico, parte di una serie in corso iniziata nel 2002.
La tecnica di saldatura di Yeesookyung ricorda la pratica giapponese del kintsugi, per la quale le ceramiche rotte sono riparate con sottili linee d’oro. Tuttavia, invece di ricreare il vaso originario, Yeesookyung lo distorce, reincollando i pezzi in forme che possono essere tondeggianti e sgraziate. Il vaso rotto non è riparato ma reinventato, i frammenti assemblati in qualcosa di inaspettato e nuovo.
C’è, in quest’opera, una profonda riflessione sul valore e l’etica della conservazione. Yeesookyung mette in discussione i canoni di bellezza – perché di una cosa ci si sbarazza mentre un’altra viene mantenuta, ad esempio – e anche ciò che si intende con “restauro”. Si restaura una forma particolare? Una funzione? O forse è qualcosa di più astratto, come la bellezza o la forza? Le sue “traduzioni” stabiliscono la precedenza della mutevolezza sulla permanenza, trattando la fragilità come una virtù. O, come l’artista stessa dice in un’intervista del 2020, “La mia opera può essere vista come la glorificazione della fatale debolezza dell’essere.” (ER)
A proposito dell’artista
Yeesookyung è nata nel 1963 a Seoul, Corea, dove continua a vivere e lavorare. Ha conseguito una laurea in pittura presso la Seoul National University nel 1987 e un master della stessa università nel 1989. Artista che lavora con molteplici mezzi, yeesookyung è forse famosa soprattutto per la serie Translated Vase, in cui ceramiche rotte, crepate o scartate sono trasformate e reinventate in forme scultoree dinamiche. La sua arte rispecchia l’eredità personale e l’arte tradizionale dell’Asia orientale ma è inconfondibilmente contemporanea. Tra le recenti mostre personali ci sono I am not the only one but many da Massimo De Carlo a Londra (2020); Whisper Only to You al Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli (2019–20); e When I Become You, Yeesookyung in Taipei al Museum of Contemporary Art Taipei (2015). Il suo lavoro si può trovare nelle collezioni permanenti del Los Angeles County Museum of Art, del Seoul Museum of Art, del Princeton University Art Museum, e del Philadelphia Museum of Art. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2017.