Robert Gerard PietruskoCadence San Vittorino
Con gli scatti ampi e prolungati della sua macchina fotografica, Robert Gerard Pietrusko ci introduce nel lento declino di San Vittorino, una chiesa sulle colline della Sabina, a nord-est di Roma. Intitolata originariamente a uno dei primi martiri cristiani e, in seguito, riconsacrata alla Vergine Maria, la chiesa venne costruita su un pantano che alla fine aveva ceduto, forse a causa del terremoto che colpì la zona nel 1703. Oggi è la quintessenza della rovina, una struttura pesante che affonda nel fiume che scorre in quella che, un tempo, era la navata.
Insieme a vedute panoramiche della scena, Pietrusko offre dei primi piani del gioco tra pietra, acqua e fogliame. A volte è difficile dire cos’è quello che stiamo guardando, poiché le forme organiche si fondono, cozzando con il nostro senso generale del tempo: dovremmo concentrarci sul gioco fugace delle foglie sull’acqua, sul ruscello che strappa la struttura dall’arco temporale della storia dell’uomo, oppure sulla lunga prospettiva che pone San Vittorino su una cronologia di scala geologica? La pietra è pietra, dopotutto, sia che si depositi naturalmente nella terra o che si impili in un mucchio di bocchi sgrossati. Da questo punti di vista, l’erosione della chiesa non è tanto una rovina, quanto un essenziale ed elementare fatto di natura.
Pietrusko ha iniziato scattare Cadence San Vittorino nella primavera del 2021, durante il suo periodo come Fellow all’American Academy. Conformemente agli archi temporali multipli incarnati nella sua opera, egli intende ritornare regolarmente sul posto per illustrarne la continua trasformazione. (ER)
A proposito dell’artista
Nato a Williamsport, Pennsylvania, e ora residente a Brooklyn, Robert Gerard Pietrusko è architetto, compositore e docente. Il suo lavoro – svolto attraverso il suo studio, Warning Office – esplora la storia e il potenziale stilistico speculativo dei media ambientali. Ha esposto in oltre quindici paesi in spazi come il Centre Pompidou, il Museum of Modern Art e la Biennale di Venezia, e il suo lavoro fa parte della collezione permanente della Fondation Cartier pour l’art contemporain. Registrazioni delle sue composizioni e della sua sound art sono state pubblicate dalle etichette ROOM40 e LINE.
Il background formativo di Pietrusko riflette l’approccio transdisciplinare che si ritrova nel suo lavoro: ha studiato musica al Berklee College of Music, ingegneria alla Villanova University, e architettura alla Graduate School of Design della Harvard University. Professionalmente, Pietrusko è stato junior architect presso Diller Scofidio + Renfro a New York prima di iniziare la sua carriera accademica. Ha rivestito ruoli di ricerca presso la New School e la Graduate School of Architecture, Planning, and Preservation della Columbia University, prima di entrare a far parte del corpo docenti della Harvard University nel 2012. Partito come senior lecturer, è arrivato infine a essere professore associato di architettura e architettura del paesaggio. Mentre era ad Harvard, ha cofondato il MetaLAB@Harvard, un gruppo di ricerca sul design che è stato fondamentale per definire il nascente campo delle discipline umanistiche digitali. Nel 2022, è entrato a far parte del corpo docenti della Weitzman School of Design presso la University of Pennsylvania dove è attualmente professore associato di architettura del paesaggio. Pietrusko è stato 2021 Garden Club of America Rome Prize Fellow presso l’Accademia Americana a Roma.