Julia SolisMichigan Theatre
Michigan Theatre (2009), scattata dalla fotografa tedesca Julia Solis a Detroit, esemplifica la simbiosi tra rovina e rigenerazione. Progettato nel 1925, il Michigan Theatre era inteso come il fiore all’occhiello di un nuovo quartiere finanziario della capitale del Midwest. “Supera qualsiasi sogno di bellezza,” scriveva il Free Press nel 1926, quando questo “superbo” edificio veniva aperto al pubblico. Già negli anni ’70, tuttavia, il teatro era caduto in rovina. “Gli atti vandalici e i danni alla struttura sono di tale portata che demolirlo è più fattibile che tentarne la ricostruzione,” concludeva qualcuno nel 1976. Quando indagini ulteriori avevano rivelato che radere al suolo il Michigan avrebbe compromesso il complesso di uffici adiacente, i proprietari avevano concepito una soluzione poco ortodossa che ben si confaceva alla “Motor City”, la città dei motori: trasformarono il teatro in un parcheggio coperto, completo di biglietteria, un atrio di quattro piani e un soffitto dipinto in stile italiano.
Solis sottolinea che crescere in Germania, in un paesaggio che ancora porta le cicatrici della Seconda Guerra mondiale, ha alimentato la sua fascinazione per i resti dell’era industriale. Solis fotografa le reliquie dell’era dell’automobile a Detroit dal 2005, un’architettura urbana che fa sfoggio di elementi di degrado. La decomposizione delle piscine, delle gallerie della metropolitana, dei ripari rudimentari difficilmente costruiti per durare fin dall’inizio. Il fascino delle sue immagini conferma l’assunto di Andreas Huyssen che “proviamo nostalgia per le rovine della modernità” – i monumenti della società industriale che, una volta, avevano in sé la promessa di un futuro alternativo e adesso testimoniano quanto sia necessario che esistano rovine da ricostruire. (LH)
A proposito dell’artista
Nata e cresciuta in Germania, Julia Solis ha studiato presso la University of California, Los Angeles prima di trasferirsi a New York, dove nel 1998 ha costituito il gruppo di artisti di Brooklyn Dark Passage. Nel 2002 ha fondato Ars Subterranea, che espone arte underground in un ambiente letteralmente underground. (Ars Subterranea si è poi evoluta nel gruppo artistico senza scopo di lucro Seafoam Palace.) Il suo lavoro si focalizza sul decadimento delle città e degli ambienti sotterranei: teatri abbandonati e spazi civici in rovina, miniere di carbone, catacombe e bunker. È membro della New York Foundation for the Arts e ha vinto il Kathy Acker Award per la fotografia. Tra i suoi libri ricordiamo Capsule Out of Time: An Industrial Relic in West Virginia (2019), New York Underground: The Anatomy of a City (2007) e Stages of Decay (2013). Solis vive e lavora a Detroit.